Bach Cantate (integrale) Koopman
Una eccezionale realizzazione
Interprete Ton Koopman, Amsterdam Baroque Orchestra e Coro. solisti vari
È un po’ complicato sperare di recensire in poche frasi l’integrale in 67 CD delle Cantate di Bach dirette da Ton Koopman.
Credo sia la più completa, appassionante, arricchente avventura discografica bachiana disponibile e, credo, non sarà facile creare di meglio.
Completa perché Koopman include nella raccolta, sotto forma di appendici, diverse versioni di alcuni pezzi, là dove ne esistano oltre a rivedere in chiave critica eventuali incompletezze o incongruenze. Tutto è eseguito su strumenti originali e voci riportate ai registri ed allo stile del tempo. Non significa solo voci maschili bianche anziché contralti, né la limatura dei vibrati, ma ricostruzione del modo di intendere l’evento musicale il quale, ai tempi di Bach, intendeva avvicinare chi assisteva alla funzione religiosa ad un clima di meditazione accessibile e pronto. Oggi assistiamo stupiti ed assorti alle architetture perfette e luccicanti dell’uomo di Eisenach, soprattutto scegliamo di farlo. Trecento anni fa la messa era occasione di socializzazione, rappresentanza, presenza, riconoscimento cittadino e durava quattro e più ore. Una intera mattinata. Compito arduo riempire il vuoto e la monotonia. Pagheremmo laute cifre per essere stati presenti anche solo ad una di esse. Inimmaginabile tutto. Visitare luoghi e chiese bachiane serve a poco. E forse anche leggerne nutrite biografie.
Qui Koopman. La passione con la quale legge e rilegge le pagine del Cantor dicono dell’amore che il compositore aveva per il bello ed il perfetto. Bach, sappiamo, pubblicò pochissimo di quanto scrisse: riteneva i propri pezzi imperfetti e da sottoporsi a infinite correzioni. Koopman sembra seguire lo stesso percorso di chi ha scritto. Ogni passaggio è perfetto, pensato, capace di mostrare la visione d’insieme dell’opera. Io non trovo i medesimi esiti nelle letture di altri. Ascoltare il direttore olandese è un arricchimento per lo spirito, per il cuore e per la mente. Koopman ha la sensibilità e l’intelligenza per generare il mondo profondo di Bach, le sue rocambolesche matematiche, l’ampiezza dei colori iridescenti.
È facile, per chi si ponga l’obiettivo di una integrale, cadere nella compilazione della lista della spesa pur di portare a termine l’operazione. Tante pagine al giorno da studiare, tante da provare, tante da incidere e così via. La mia sensazione è che Koopman abbia consegnato al disco le incisioni solo quando non riteneva di poter fare di meglio. Anche il fatto che i primi dodici cofanetti abbiano esordito con Erato per poi concludere la raccolta con l’etichetta Antoine Marchand (traduzione francese di Ton Koopman) di proprietà dello stesso direttore olandese dicono di quanto egli tenga alla cosa. Non riuscì ad arricchirsi Erato, temo nemmeno Koompan abbia ricavato troppo. Ma è andato fino in fondo.
Koopman è uno dei pochi studiosi bachiani che abbia il dono di non annoiare mai, di non rendersi prevedibile, di esibire chi compone prima di chi esegue. E la virtù più grande: dimostrare che Bach è raggiungibile.
solisti : Barbara Schlick, Caroline Stam, Ruth Holton, Els Bongers, Anne Grimm, Lisa Larsson, Sibylla Rubens, Ruth Ziesak, Dorothea Röschmann, Johannette Zomer, Sandrine Piau, Marlis Petersen, Deborah York (soprani) ; Elisabeth von Magnus, Kai Wessel, Andreas Scholl, Peter de Groot, Bogna Bertosz, Bernhard Landauer, Michael Chance, Annette Markert, James Gilchrist, Franziska Gottwald, Nathalie Stutzmann (contralti) ; Christoph Prégardien, Guy de Mey, Paul Agnew, Jeremy Ovenden, Gert Türk, Jörg Dürmüller (tenori) ; Klaus Mertens, Donald Bentvelsen (bassi)
- CD: 2009
- Dischi: 67
- Registrazione: DDD
- Etichetta: Antoine Marchand / Challenge Classics CC72350